Colour, Clarity, Cut e Carat (comunemente chiamate 4C nel mondo della gioielleria) sono le quattro caratteristiche fondamentali che determinano il valore di un diamante naturale.
Prima di entrare nel dettaglio però, è necessario fare un piccolo passo indietro, andando a capire di cosa parliamo quando facciamo riferimento al diamante. Che cos’è? Com’è composto? Quali sono le sue caratteristiche?
Il diamante è un minerale cristallino eccezionale e unico nel suo genere per la sua composizione chimica.
Infatti è composto interamente da carbonio puro, con piccole tracce di altri elementi chimici che vanno ad influire sul colore e/o sulla forma dello stesso.
Al suo interno gli atomi di carbonio sono disposti secondo una struttura di alta simmetria, la quale permette di classificarlo nel sistema di cristallizzazione cubico o isometrico.
I diamanti si formano in condizioni particolari di altissima pressione e temperatura che generalmente si verificano nel mantello terrestre.
Qui le condizioni climatiche estreme permettono al carbonio di cristallizzarsi nella struttura del diamante durante un processo che può richiedere fino a milioni di anni, per poi infine trasformarlo nella pietra preziosa tanto ammirata per le sue caratteristiche.
Cos’ha però di tanto speciale questa pietra?
Le risposte variano, e spesso sono molto soggettive, ma tante altre sono delle semplici constatazioni su quelle che sono le reali caratteristiche del diamante: è resistente, è durevole, è raro ed è prezioso.
È importante però capire che i diamanti non sono tutti uguali tra loro.
Per classificare questi minerali preziosi, determinarne il valore e garantire ai potenziali acquirenti dei certificati di garanzia, esistono dei parametri che vengono ormai riconosciuti come le 4C: Colour (colore), Clarity (purezza), Cut (taglio) e Carat (peso espresso in carati).
• Il colore (C1) è una discriminante fondamentale per determinare il valore di un diamante. Per questo motivo è stata ideata una scala alfabetica che va dalla D (che indica il bianco neve) alla Z (che coincide con il giallo intenso).
Il colore della pietra viene stabilito dal gemmologo attraverso un confronto visivo con altri diamanti di paragone.
• La purezza (C2) è un parametro utilizzato per valutare la trasparenza e la rarità della gemma in base alla visibilità di alcune caratteristiche interne ed esterne al diamante stesso.
La consistenza e l’evidenza delle inclusioni, rilevate con un ingrandimento della gemma pari a 10 volte, ne determinano quindi la purezza e la conseguente rarità.
• Il taglio (C3) è un’altra caratteristica fondamentale nella valutazione di un diamante, in quanto rappresenta la simmetria, la proporzione e la lucidatura dello stesso.
Ovviamente, più il taglio è perfetto più la gemma è preziosa e brillante: questo spiega perché, per questo tipo di operazione, è necessaria l’expertise di un tagliatore professionista.
Sapevate che solo nel 1919 il modo di tagliare i diamanti cambiò completamente grazie a Marcel Tolkowsky che definì le proporzioni necessarie per valorizzare la brillantezza delle pietre?
• Infine, la caratura (C4) è un parametro che determina peso e dimensioni del diamante, misurate in carati. (un carato equivale a 0,20 grammi, perciò 5 carati corrispondono a un grammo).
Il peso di pietre inferiori al carato viene espresso nel lessico commerciale in punti, o centesimi di carato (1Ct equivale a 100 punti).
Quando si acquista un diamante, è fondamentale quindi valutare e considerare attentamente tutti i criteri per trovare l’equilibrio che meglio si adatta ai propri gusti e alle proprie esigenze.
Una comprensione approfondita di queste caratteristiche permetterà infatti di fare una scelta consapevole e di apprezzare appieno tutte le caratteristiche della pietra che state acquistando.
I diamanti non sono solo semplici pietre preziose da ammirare e custodire, ma sono anche dei portatori di emozioni, ricordi e significati profondi da conservare nel tempo.
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